I grifoni di Cherso e i delfini di Lussino

Mettete insieme, un gruppo affiatato, una guida piena di idee, delle isole in Croazia e un fine settimana, mescolate il tutto e si ottiene una bellissima gita alla scoperta di Cherso e Lussino. Uso il termine gita visto che, contrariamente al solito, la parta di camminata ed escursione non è stata la parte che ha occupato la maggior parte del tempo, ma per la maggior parte del tempo ci siamo spostati in auto tra i vari paesi delle isole par ammirarne le particolarità e gli unici panorami.
La partenza per il traghetto
Sul Traghetto
Le isole di Cherso e Lussino, che sono unite tra di loro da un piccolo ponte, si trovano in Corazia  sul golfo di Rijeka (o Fiume) e fanno parte dell Isole del Quarnaro. Queste isole  si possono raggiungere comodamente con i vari traghetti. 
I primi insediamenti su queste isole sono fatti risalire ai Liburni nel VII secolo a.c. Mentre nella mitologia greca queste isole sono legate alle leggende sui Argonauti. Storicamente sono molte le bandiere che hanno sventolato su queste isole. Dai Romani e alla repubblica di Venezia, dall’impero Austroungarico alla Jugoslavia per finire alla Croazia dei tempi attuali.
La prima isola vista è quella che in cui siamo approdati, cioè Cherso. Il panorama spicca per la forte presenza di rocce e pietre su cui spunta la tipica macchia mediterranea. Cherso viene anche chiama l’isola di pietra, e non ne siamo sorpresi da questo soprannome.
Sul bivio per Beli
La prima tappa è il belvedere al bivio per Beli da dove si può vedere l’isola di Krk, mentre in lontananza si possono vedere dei grifoni volteggiare. 
Il paese di Valun


Uno scorcio di Lubenice
Ragiungiamo subito il primo paese che è Valun, un piccolo paese che si insinua su uno dei innumerevoli golfi di questa isola. Benché Cherso sia un’isola pressoché turistica in questa stagione non c’è ancora un affollamento di turisti, il che la rende molto vivibile e piacevole da visitare senza la ressa dei turisti. E anche il tempo per un veloce pranzo e per gustarsi in riva al porto una buona radler fresca.
Lasciati gli scorci di Valun ci inerpichiamo per una strettissima strada che ci porta fino a Lubenice. Un piccolo borgo arroccato sopra la scogliera sull’adriatico. Con buone probabilità questo paese era stato fondato come vedetta sull’adriatico. Qui abbiamo nuovamente l’occasione di ammirare da vicino i grifoni che hanno quest’isola come loro habitat naturale.

Un grifone in volo
Il porto di Nerezine

I grifoni hanno infatti su questa isola una importante colonia che si è preservata nel corso dei anni. Tra questi avvoltoi spesso ci sono dei esemplari che solitamente vivono sulla colonia di Cornino. Infatti queste 2 comunità sono spesso in contatto fra loro.

Salendo sul televrin

E tempo di spostarci sull’isola di Lussino e in particolare a Nerezine. Le isole di Lussino e Cherso in antichità erano unite da una sottile fascia di terra in località di Ossaro, ma qui fu scavato ancora dai Romani (ma c’è chi ritiene che l’opera possa essere stata fatta addirittura dai Liburni) un canale per permettere una facile navigazione verso l’adriatico.
Nerezine, che è la nostra tappa per la notte, ed è un suggestivo paese in riva al mare situato alle pendici del mote Televrin. Ed è proprio in cima a questo monte che ci siamo recati per vedere il sole tramontare.  La salita è stata molto semplice, giusto un po’ di attenzione ai fondo molto sassoso. Durante la salita siamo rimasti molto colpiti dai profumi delle varie piante da spezie che crescono in questi luoghi. Un stupendo mix di sapori che si sprigionano dalle piante di timo, salvia, liquirizia e molte altre.
Un panorama unico ci accoglie in cima al monte, da cui si domina gran parte dell’isola, da Ossaro a Lussingrande. Impossibile resistere a fare un po’ di foto.

Foto ricordo dal Televrin con sullo sfondo l’isola di Lussino
Il sole si appresta a nascondersi dietro l’acqua
All’ombra del ultimo sole

In cima “si decide” di fare l’anello completo del Televrin fino  Ossero. Questo ci permette di assaporare tutto il tramonto e le sue rosee sfumature disegnate sulle nuvole. Il sentiero però è un po troppo impervio per essere fatto per intero in notturna con la lampada frontale, quindi si prosegue per la stradina di servizio, allungando di qualche chilometro il percorso, ma una luminosa luna ci permette di camminare in tutta sicurezza. Le lampade ogni tanto illumino gli occhi delle tante pecore che sono al pascolo libere per i prati. Arrivano a Ossero un po’ tardi, ma per fortuna la Franca ci aspetta per recuperare le auto e accelerare il rientro in albergo, dove ci gustiamo una buona cena a base di pesce prima di goderci un meritato riposo.

La vista dalla camera

 La mattina seguente veniamo svegliati dai strilli dei gabbiani e dal sole che picchia sulla finestra vista sul porto. Dopo la colazione partiamo i direzione di Lussinpiccolo che è il capoluogo dell’isola. Da qui facciamo una passeggiata in riva alla costa tra piccole insenature in cui l’acqua prende delle suggestive colorazioni, incantevoli fioriture ed attraversando delle pinete
Un po’ un peccato vedere l’immensa colata di cemento che sta comparendo a ridosso di Lussingrande, per accontentare la vocazione turistica di questa isola. Speriamo che si fermino solo a quel tratto. La bellezza di questa isola sta proprio nel suo essere un po’ selvaggia e naturale.

Verso Lussinpiccolo

Lussinpiccolo da l’impressione di un villaggio di pescatori, con il porticciolo che i incunea fino alla piazza del paese. Ma è anche pieno di locali e bar, l’ideale per pranzare con un gustoso gelato.

Lussinpiccolo e il suo porto
Uno scorcio di Ossero

Il pomeriggio avanza ed è ora di intraprendere la strada verso casa. La nostra meta è riuscire a prendere il traghetto delle 18. Abbiamo giusto il tempo per una fermata a Ossero. Ossero nell’antichità fu per diversi anni la città più importante di Chreso, importanza dovuta sopratutto al canale che permetteva di raggiungere l’adriatico senza girare attorno alle isole di Cherso e Lussino. La città fu conquistata diverse volte nei corsi della storia, ma fu in seguito alle epidemie di malaria che la capitale dell’isola venne spostata e Cherso. Questo provoco uno spopolamento della cittadina fino a renderla di pochi abitanti.
Un ultimo tragitto in auto ci porta al traghetto per la terraferma. C’è ancora da attraversare l’Istria e mezzo friuli prima di rientrare a casa sotto un notevole temporale. Ma tutta la strada ne è valsa la pena per vedere gustare questi paesaggi con una bellissima compagnia.

Foto Di gruppo sul Televrin

Ringraziamenti
– Grazie a Franco Polo per aver organizzato questo Fine settimana
– Grazie a tutti i compagni di questa “Gita”
– Grazie a Daniela, Katalin e Valentina ovvero le mie compagne di miacchina

1 commento su “I grifoni di Cherso e i delfini di Lussino”

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