Istanbul, una città tra oriente e occidente

Panoramica della città dal albergo

Bisanzio, Costantinopoli o meglio ancora Istanbul., sono alcuni dei nomi che questa metropoli ha avuto nel corso dei secoli, secoli che ci hanno permesso di donarci questa grandissima megalopoli da 15 milioni di abitanti. Infatti il primo colpo di occhio che si ha arrivando a Istanbul in areo, magari di notte,  è senza dubbio la sua immensità, le luci delle abitazioni e selle strade si perdono sotto i nostri occhi man mano che l’aereo si avvicina alla città.

L’esterno della moschea
di Solimano
Kebap con Yogurt

Arrivati in albergo abbiamo giusto l’occasione per fare una prevede visita all’isolato e vedere dall’esterno la splendida moschea di Solimano il magnifico e per dedicarci alla prima cena a base di kebab e yogurt, buono ma pesantino (effetto pubblicità del effervescente brioschi, solo con il montone).

La piazza dell’ippodromo

La mattina veniamo svegliati poco prima delle 6 dal muezzin, che con il suo richiama invita i fedeli alla preghiera. I richiami fatti dai minareti scandiscono in questa città le varie fasce della giornata, anche se si ha l’impressione che i ritmi moderni portino le preghiere in secondo piano. Inizia cosi il nostro itinerario di scoperta in questa antica città dalle diverse facce e dalla antica storia che la vede nascere nel 600 A.C. . Si parte dalla piazza del antico ippodromo fatto costruire da Costantino primo nel X secolo. L’ippodromo è sempre stato al centro di sfide fra fazioni politiche e questi scontri hanno anche rischiato di rovesciare dei troni. Sulla piazza sono ancora visibili alcuni obelischi.

Le cupole della moschea blu
La moschea di Sultan Ahmet

A far ombra a questa piazza c’è l’imponente moschea di Sultan Ahmet, che noi conosciamo tutti con il nome di moschea blu, per via delle sue splendide piastrelle di maiolica azzurra che ne ricoprono gli interni.  Una curiosità su questa mosche è legata ai sui minareti. Sembra infatti che per un fraintendimento siano stati costruiti 6 minareti al pari della mosche di La mecca. Per riparare all’oltraggio il sultano Ahmet finanzio il settimo minareto della moschea di La Mecca.

La chiesa di S.Sofia
Gli imponenti interni della S.Sofia
Gli interni della cisterna

Uscendo dalla moschea non si può non notare l’imponenza dell’altra meraviglia che fronteggia la moschea blu, ovvero la chiesa di S.Sofia con la sua enorme cupola. Infatti nessuna moschea può vantare una tale cupola, nonostante siano state costruite mille anni dopo la chiesa di S.Sofia, 550 D.C. . Questa chiesa nei anni è stata convertita a moschea e poi completamente sconsacrata e trasformata in museo. Al suo interno si possono ammirare i meravigliosi mosaici e l’imponenza della sua struttura. Usciti dalla S.Sofia scendiamo verso la famosa e suggestiva cisterna, un immenso serbatoio che veniva usato per accumulare l’acqua. 

Vista dalla torre di Galata

Ci spostiamo poi per ammirare la torre di Galata o torre dei genovesi per ammirare il panorama della citta dai sui 70 metri di altezza e per poi concederci una passeggiata sulla strada commerciale di Istanbul. Una cosa che notiamo e che gran parte delle vie di questa città hanno negozi mono tipo…cioè ci sono vie con solo negozi di strumenti musicali. vie con solo negozi di pentole e cosi via.

Il viale commerciale
con il vecchio tram
La moschea di Yeni

Visto che non ne abbiamo ancora abbastanza di luoghi religiosi visitiamo la moschea di Yeni per poi entrare al Bazar delle spezie, una specie di mercato coperto dove sono presti molti negozietti di dolci e di spezie che riempono tutto il luogo di un mix di aromi e fragranze. Siccome non siamo ancora stanchi di vedere le meraviglie di questa città ne approfittiamo per una camminata serale fino alla moschea di Fatih e alla ricerca della … colonna marciana. Adesso possiamo cenare e rientrare nelle camere e riposare i fumanti piedi, ma prima assaggiamo il famoso caffè turco.

Il bazar delle spezie

Una cosa che abbiamo notato in questura prima giornata è il gran numero di gatti che ci sono in città, ben nutriti e sopratutto ruffiani. Basta accovacciarsi e loro ti salgono sulle gambe per farsi coccolare.
La mattina successiva partiamo visitando la piccola moschea di Rüstem pascià, un’altra splendida costruzione del architetto Sinan che ha realizzato anche le famose moschee di Solimano e altre meravigliose costruzioni. Proseguiamo con una suggestiva crociera sul Bosforo, e ancora facciamo difficoltà a capire quali sono la reale grandezza di questa metropoli che ci regala dei paesaggi unici.

Il pote tra i due continenti
L’ingresso del palazzo Topkapi
Una strada del Gran Bazar 

Rientrati continuiamo le nostre visite con il palazzo Topkapi, storica e sontuosa residenza dei sultani, dove ammiriamo i splendidi tesori, come il zaffiro più grande del mondo ed il secondo diamante più grande del mondo. Ne approfittiamo anche per prenderci un po di riposo tra i suoi giardini. Lasciato il palazzo ci addentriamo nel gran bazar, una sorta di enorme mercato coperto dove ci si può trovare di tutto tra i sui vari vicoli. Perdersi è normale, ma per fortuna ci sono le piantine e le indicazioni per l’uscita, ma sarà l’uscita giusta? Per fortuna si, ancora po’ di chiacchiere davanti alla cena ed una altra splendida giornata si è conclusa.

Un meraviglio affresco di S.Salvatore in Chora

Al terzo giorno visitiamo la chiesa di S.Salvatore in Chora. Un splendido esempio di arte sacra Bizantina decorata da meravigliosi affreschi e affascinanti mosaici. Inutile dire che questo luogo ci ha lasciato stregati. Proseguiamo la visita con una breve visita al patriarcato ortodosso di Istanbul.
Non potevamo farci mancare di certo la nostra moschea giornaliera e questa volta è il turno della moschea di Solimano il Magnifico, Come magnifica è maestosa è la moschea da lui costruita dal sapiente architetto Sinan.

L’interno della mosche di Solimano

Al pomeriggio, ci incamminiamo  verso il palazzo Dolmabahçe il principale palazzo amministrativo dell’impero ottomano nel ultimo secolo della sua esistenza, poi diventata dimora di Atatürk, il fondatore della repubblica Turca e considerato come l’Eroe della Turchia. Il palazzo si divide in 3 parti, amministrativa, l’harem e il salone principale. La bellezza e lo sfarzo di questo palazzo non ha eguali, e tutti quanti abbiamo sgranato gli occhi sulla magnificenza del salone principlale da 2000mq, il solo tappeto centrale è da 120mq…il doppio di casa mia, per non parlare del lampadario di cristallo da 4 tonnellate che scende dalla cupola.

Il quartiere di Ortaköy

Per riprenderci da questa visita decidiamo di fare una camminata fino a Ortaköy, un bellissimo quartiere situato a ridosso del primo ponte sul Bosforo che collega fra di loro la parte europea e asiatica di Istanbul. Qui assaggiamo lo sahlep una bevanda calda con latte, farina di radice di orchidea e cannella, su cui è stato aggiunto del favoloso gelato al pistacchio. molto buona e ristoratrice, l’ideale dopo una camminata di 40 minuti sotto la pioggerellina….e meno male che dovevano essere solo 10 minuti, fidati delle indicazioni dei locali.

Vista dalla collina dei innamorati

Arriviamo cosi al ultimo giorno, visitiamo il museo archeologico e facciamo gli ultimi acquisti prima di visitare la parte asiatica di Istanbul. Attraversiamo cosi il ponte sul Bosforo e ci accingiamo a vedere la residenza estiva dei califfi. Anche qui lo sfarzo non è da meno del palazzo Dolmabahçe. Proseguiamo per la “collina dei innamorati” che è il colle piu alto di Istanbul. Eppure neanche da quassù si riescono a vedere i limiti di questa metropoli sospesa tra l’europa e il mondo arabo. Abbiamo ancora giusto il tempo per assaggiare il kumpir, una grossa patata arrostita farcita con tutto quello che si vuole, un piatto molto di moda tra i giovani, e giunge l’ora di ripartire verso l’aereoporto per il viaggio di ritorno. ma ci portiamo con noi il ricordo di luoghi meravigliosi e paesaggi mozzafiato e la considerazione che parte della storia antica di questo paese è stata influenzata anche dalla nostra storia.

La mosche di Sultan Ahmet e la Chiesa S.Sofia
al tramonto

Ringraziamenti
Ringrazio Luisa della Galleria Artemisia per l’organizzazione di questo viaggio.
La guida Nur e tutti i splendidi compagni di Viaggio

2 commenti su “Istanbul, una città tra oriente e occidente”

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