Alla scoperta del Natale sulla valle del Colvera

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Ogni località ha le sue tradizioni le sue usanze e le sue particolarità, che si tratti di vallate, di Borghi o semplici paesi. E fin qui qualcuno potrebbe dire: “Ehi ti ne sei accorto adesso Capitan Ovvio”. Forse no, conosciamo molti luoghi particolari vicino a noi…ma quanti non ne conosciamo o non abbiamo mai visitato.

Scorcio del santuario

Ma sopratutto, quante volte nel nostro scorrazzare frenetico in auto da est a ovest, da nord a sud abbiamo visto i cartelli che indicano paesi che per qualche motivo riteniamo non degni di nota? Direi molte volte. E allora iniziamo a scoprire questi “nuovi” posti.

Scorcio del santuario

Quando si va alla scoperta di nuovi luoghi è bello partire dalla loro storia e dalla loro particolarità. La particolarità di questo cammino è stato quello di percorrere un tratto del sentiero intitolato a Pier Giorgio Frassati in Friuli.

Il sentiero verso la Stangjada

Pier Giorgio Frassati è stato uno studioso di Ingegneria mineraria e grandissimo appassionato di montagna, nonchè fervente religioso. La sua fede lo ha portato ad essere molto attivo verso i bisognosi ed ad essere molto stimato, nonostante vene stroncato da una Poliomielite all’età di 24 anni. Nel 1990 Papa Giovanni II lo ha proclamato Beato. Il CAI ha voluto ricordare questa persona creando in quasi ogni regione d’Italia un sentiero che porti il suo nome.

La Madonna di Rovareit

La prima parte del percorso lo facciamo in auto, giusto per fare una breve visita al santuario Francescano della Madonna di strada, le cui origini risalgono all 900.

I resti dalla casa della famiglia Cassan

Lasciamo le auto a Fanna dove attraversiamo il paese che in questa domenica mattina sembra ancora un po’ assopito, qui prendiamo il sentiero che costeggiando il rio Manarin ci porta dentro il bosco per risalire verso la Stangjada dove c’è la chiesetta dedicata alla Madonna. Ma prima incontriamo una statua dedicata alla Madonna di Rovareit. A testimonianza della forte fede che c’è o c’era in questi luoghi. Luoghi che se pur impervi e di difficile accesso una volta erano abitati. Come testimoniano i diversi ruderi di case che incontriamo sul nostro cammino.

La chiesetta della Madonna della Stangjada

Arriviamo cosi alla accogliente chiesa della Madonna della Stangjada e da qui ammiriamo il panorama delle due vallate che il posto, con la complicità di una giornata soleggiata ci permette di vedere.

La fontana sulla piazza di Frisanco
Un presepe di Frisanco

Proseguiamo verso Frisanco dove facciamo un primo giro del paese. Ci Torneremo più tardi. Il paese è molto raccolto ed è già addobbato per il natale, con molti presepi posti in vari angoli. Seppur siamo abituati alle decorazioni e alle luci di natale qui c’è un’atmosfera diversa sembra esserci più autenticità, ma la giornata ci concederà un’altro spunto per riflettere su questa sensazione.

Un presepe di biscotti

Sulla valle del Colvera, si trovano tre borghi Frisanco, Poffabro e Casasola che si trovano nei punti più alti della vallata. Per raggiungere Poffabro prendiamo le vecchia mulattiera nel bosco che collega Frisanco con Casasola per poi proseguire attraverso il bosco verso Poffabbro che è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. E direi che questo appellativo è più che ben meritato. Inoltre visto il periodo questo borgo ha una atmosfera ancora più suggestiva. Infatti sotto natale si svolge la tradizione di fare dei presepi in qualsiasi antro, pezzo di giardino, ballatoio o finestra. Questi presepi sono realizzati con le più svariate statuine. Si va dalle statue realizzate da sapienti mani, e presepi realizzati con biscotti. Il tutto perfettamente incastonato su una cornice unica che rende Poffabro un presepe tra i presepi. Eppure si percepisce nell’aria una piacevole mancanza. Una cosa che con il passare dei anno la abbiamo unita, assoggettata al natale. Si! Manca la frenesia che questo periodo genera nelle città e che ne snatura profondamente il senso. Si qui abbiamo forse riscoperto un po’ la genuinità del natale. C’è ancora tempo per visitare il convento e arrivare nel luogo dove una volta vi era una sorgente termale.

Scorcio di Frisanco
Un particolare albero natalizio

Nonostante abbiamo già visto molti luoghi, borghi e chiese è solo ora di pranzo, ok un po’ tarda ma non troppo. Rientriamo quindi a Frisanco, ma per la strada normale, dove siamo ospiti nella casa di Gino che ci sta facendo da splendido cicerone in questa giornata.
Dopo esserci rifocillati e riposati c’è ancora tempo per vedere delle esposizioni nel museo del paese, tra sculture, quadri e installazioni varie che rappresentano la maestria dei artisti del luogo e dei paesi vicini.

Poffabro in notturna

E tempo di rientrare alle nostre case, ma prima un’ultima foto di Poffabro è d’obbligo, prima di tirare le somme di una giornata bellissima, non solo dal punto di vista del tempo e dei meravigliosi posti visitati. Ma sopratutto per la splendida compagnia dei compagni di questa giornata che ci ha fatto riscoprire un po’ lo spirito natalizio perduto.

Un grandissimo ringraziamento a Gino per le bellissime spiegazioni su quello che abbiamo visto è per l’ospitalità. Un altrettanto grazie a Federica, Katalin e Martina per la bellissima compagnia in questa bella giornata.

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